mercoledì 28 settembre 2011

pubblicità

ecco a voi lo spot perfetto..



ma la cosa più interessante è scoprire come lo hanno fatto!

ciao
prof.

domenica 18 settembre 2011

unforgettable duet

Ciao a tutti!
per un sottofondo musicale veramente eccezionale

http://www.youtube.com/watch?v=_OFMkCeP6ok


.. e per non dimenticare che la vita può essere pericolosa!

un salutone

prof.


lunedì 5 settembre 2011

come mai tutti questi disoccupati?

Ciao a tutti,
posto oggi la prima parte di un mio lavoro non ancora pubblicato, ad uso riflessione per chi ha voglia di porsi qualche domanda su quel che succede in questo nostro pazzo mondo.

IL DOPPIO INGANNO DEL MERCATO DEL LAVORO

L’inganno del mercato ovvero i benefici dell’egoismo

Forse non è a tutti noto che il fondatore dell’economia politica, il cantore della mano invisibile, affermò che dove non poteva intervenire il sentimento di fratellanza o amicizia, solo in quel caso il ricorso al mercato, simboleggiato dal paradigma comportamentale dell’“egoismo del macellaio”, avrebbe potuto risolvere efficacemente il problema della sussistenza,. Assistiamo in questi giorni ad un altro comportamento del macellaio, vale a dire del negoziante in generale, ma di segno apparentemente opposto a quello indicato da Adam Smith; ciò avviene in Inghilterra in occasione degli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti che hanno devastato e saccheggiato ogni tipo di negozio; tali scontri erano iniziati a Londra dopo che un poliziotto il 4 agosto scorso aveva ucciso Mark Duggan, un 29enne di colore con 4 figli e sono poi dilagati in molte città del Nord dell’Inghilterra. Ora, nei quartieri devastati è scesa la Brooms Army, l’esercito delle scope, una iniziativa di volontari ai quali panifici e pasticcerie distribuiscono gratuitamente dolci e caffè.

Mentre il comportamento dei saccheggiatori viene considerato – ad esempio da Zygmunt Bauman - l’esito ultimo dell’esclusione dal mercato di persone educate al consumismo, può essere interessante chiedersi se i negozianti che rifocillano i volontari netturbini, farebbero altrettanto anche con altri soggetti, ad esempio reparti militari mandati dal governo (come spesso avviene in Italia in caso di calamità naturali o emergenze criminali).

Quale che sia la risposta, gli interpeti di Smith, estrapolarono le virtù del mercato concorrenziale dal contesto sociale nel quale questi lo aveva osservato, che era allora un contesto di forte integrazione culturale e diffuse virtù civiche. Assolutizzarono quindi il principio di razionalità umana creando quella caricatura stilizzata del genere umano che è lhomo oeconomicus, pretendendo che chiunque fosse guidato nelle sue azioni dal “freddo” calcolo di costi e benefici individuali.

L’altro caposaldo della cosiddetta scuola neoclassica divenne il regime di mercato di libera concorrenza perfetta, nell’ambito del quale il massimo profitto dell’impresa rappresentativa porta magicamente alla massima efficienza produttiva, al minor costo di produzione e quindi al massimo beneficio per il consumatore, indicato come il vero sovrano del sistema economico. La fortissima attrazione di tale modello – formalmente inattaccabile – è riuscita ad assorbire attraverso lo studio delle forme di mercato e delle asimmetrie informative le “imperfezioni” del gigantismo industriale e della opacità delle transazioni, giustificando – in nome di una concorrenza dei forti a spese dei deboli – privatizzazioni avventate, deregolamentazioni dissennate, liberalizzazioni più o meno selvagge..

Se quindi il paradigma del mercato da imporre in qualsiasi contesto sociopolitico perché portatore di beneficio sociale è sostanzialmente ingannevole, lo stesso paradigma applicato a quella merce molto particolare che è il lavoro può ingannare doppiamente.

© Antonio Gasperi